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In una qualsiasi notte di una caldissima estate, i ricordi prendono il sopravvento e, come mostri affamati di significato, sconvolgono l'anima di un uomo costretto a fare i conti con se stesso. Ecco, allora, che dal cuore di Stefano Assiro, vecchio scrittore tormentato dall'insonnia, prende corpo il fantasma della bella Fuscalda Roth: rampolla di una famiglia ebraica di Verona che, nell'allacciare un'intensa storia d'amore con il protagonista, si trasforma nella sua allucinata coscienza critica, rinfacciandogli il ruolo del padre, gerarca fascista, nello sterminio dei suoi familiari. Mentre il rapporto con Fuscalda giunge al capolinea alternando momenti di estasi a macabre rievocazioni del passato, un'altra ferita contribuisce a disturbare i sonni di Assiro. Si tratta di suo figlio Alberico, militante delle Brigate rosse che, dopo gli anni di piombo e il carcere, non è mai riuscito a trovare una sua strada nella vita, finendo per incrociare il suo destino con quello dell'amante del padre. Nel nome di Fuscalda padre e figlio saranno costretti a ritrovarsi ma il dolore, ancora una volta, è in agguato.